Pubblichiamo un intervento delle associazioni afferenti alla campagna “Prandina Parco della Città” sulla destinazione a verde pubblico dell’ex caserma di Padova, al centro di tentativi di trasformazione a parcheggio.
Il Comitato padovano Prandina Parco della Città ha avviato da tempo un percorso per dichiarare l’area Prandina bene comune e sollecitare il Comune ad applicare la delibera che nel 2019 stabiliva di indire un Concorso di progettazione. Il Comitato è andato a verificare il percorso relativo alla gestione dell’area Prandina, passata negli anni dal Demanio al Comune di Padova, identificando un nodo che vincola l’area a parco. I ripetuti tentativi dell’Amministrazione locale di prendere in considerazione altre destinazioni d’uso appaiono lontane dal rispetto di tale vincolo.
Con la Legge 10 Luglio 1971, N. 542 “Autorizzazione a vendere a trattativa privata al comune di Padova una porzione del locale compendio immobiliare dello Stato denominato Caserma Prandina”, il Parlamento autorizza il Demanio a vendere direttamente al Comune di Padova parte della Caserma Prandina.
L’articolo 1 della legge così recita:
“È autorizzata la vendita a trattativa privata a favore del comune di Padova, per il prezzo di lire 760 milioni, da corrispondersi in tre rate annuali di pari importo, di cui la prima contestualmente alla stipula del relativo contratto, e le rimanenti nei due anni successivi, di una porzione pari a circa 49 mila metri quadrati dell’immobile militare denominato Caserma Prandina, sito in detta città, censito alla sezione F – foglio IV – mappale 48 fabbricato urbano, previa dismissione al patrimonio disponibile dello Stato.È fatto obbligo al comune di Padova di destinare l’immobile aparco pubblico.”
La relazione con cui il disegno di Legge venne presentato al Parlamento, tra le altre motivazioni, riporta la seguente:
…”Il Comune di Padova ha ripetutamente chiesto di poter acquisire al valore di stima buona parte dell’area in parola che, in attuazione del Piano Regolatore, sarà destinata a parco pubblico, facendo presente che questa è un’occasione unica e forse irripetibile per dotare la città del minimo di verde e di spazi aperti indispensabili per diradare il tessuto urbano già troppo fitto. “…
La Legge 10 Luglio 1971, N. 542 è il perno giuridico su cui si basano tutti i procedimenti che hanno portato al Protocollo d’Intesa del 20 giugno 2018 [1] (tra il Ministero dell’Interno, il Comune di Padova e l’Agenzia del Demanio), protocollo che ha consentito l’acquisizione da parte del Comune di Padova dell’area Prandina, il 12 luglio 2021 .
Tale legge obbliga il Comune di Padova a destinare l’area Prandina a parco pubblico, come chiarito dal professor Paolo Maddalena, già Presidente della Corte Costituzionale:
“La legge n. 452 del 1971 ha autorizzato la vendita a trattativa privata, a favore del Comune di Padova, di un compendio immobiliare di circa 49 mila metri quadri, con “l’obbligo di destinare l’immobile a parco pubblico”. In altri termini, civilisticamente parlando, si tratta di un “negozio indiretto”, nel quale al negozio causale (la vendita) si accompagna un fine ulteriore e diverso (motivo), che si riflette in una clausola particolare (la costruzione di un Parco). Il negozio è unico e l’inadempimento della clausola comporta l’inadempimento del negozio. Con la conseguenza che l’interessato, nel caso i cittadini fruitori del costruendo Parco, possono chiedere al giudice l’adempimento del contratto. Ed è da aggiungere che questa condizione è imposta con una legge speciale, che resiste a qualsiasi altra disposizione che regoli la materia.”
Poiché la situazione giuridica appare inequivocabile trattandosi di una legge che resiste a qualsiasi altra disposizione che regoli la materia, si chiede all’Amministrazione Comunale:
- di abbandonare ipotesi di destinazione dell’area Prandina difformi dalle prescrizioni di legge
- di bandire al più presto il concorso per la progettazione della rigenerazione dell’area Prandina, come previsto dalla Deliberazione della stessa Giunta Comunale del 23 giugno 2019 che concludeva l’iter partecipativo dell’apposita Agenda 21.
- di inserire nel Piano degli Interventi all’art. 34 – ZTO F1, F2, F3, F4 Servizi Locali e di Quartiere, comma 2c) ZTO F3, un ambito speciale perimetrato individuato come Parco Prandina, vincolato ad uso esclusivo a parco nel quale siano assolutamente vietate destinazioni diverse.
Padova 20 Maggio 2023
Le Associazioni afferenti a
“Prandina Parco della Città”
[1] ….stante l’attuale vigenza della Legge 10 luglio 1971 n. 542 la quale attribuisce al Comune di Padova il diritto ad acquistare, a titolo oneroso e trattativa privata, al prezzo tabellare fissato dalla Legge, il complesso della caserma Prandina.
Foto: Google Maps